2 promossi e 2 bocciati: la situazione dei 4 difensori centrali del Milan in vista della prossima stagione
In pochi possono essere veramente sicuri del posto.
38 reti subite in 33 giornate, con una media di 1,15 gol a partita e la peggior media-punti dell'ultimo decennio. Questo è uno dei biglietti da visita terrificanti della stagione rossonera. La difesa è troppo fragile e, se è vero che è la squadra che pecca in atteggiamento difensivo dal reparto offensivo ad andare indietro, i centrali del Milan non hanno mai dato una forte sensazione di solidità e sicurezza. Analizziamo il rendimento dei 4 difensori centrali.
I promossi
Matteo Gabbia
Dopo l'erasmus in terra spagnola, è tornato un altro giocatore. Più autorevole e in fiducia. Prodotto del vivaio, grande milanista, non ha paura di metterci la faccia. Plus da non sottovalutare: essendo un "made in Milanello", la sua presenza in rosa è indispensabile per le liste FIGC/UEFA.
Un gregario su cui poter fare sempre affidamento e che solo cinque mesi fa ha rinnovato fino al 2029. Quasi folle rinunciarci.
Strahinja Pavlović
Il braccetto perfetto per la difesa a 3. Una stagione fatta di alti e bassi, come tutta la rosa d'altronde, ma non è mai crollato, neanche quando pubblicamente Fonseca gli ha detto senza troppi giri di parole di essere più equilibrato e meno impulsivo.
La sua forza è proprio l'aggressività, la marcatura a uomo a tutto campo, e da braccetto può dare sfogo a tutte le sue qualità. A breve 24 anni, un calciatore di carattere e di personalità che deve far parte del Milan del futuro. Soprattutto se il nuovo progetto ripartirà dalla difesa a 3.
I bocciati
Malick Thiaw
Troppi alti e bassi. Il potenziale è enorme ma si è visto a sprazzi. E i continui infortuni di certo non hanno aiutato. Il Milan, però, ha bisogno di un leader difensivo e se la sua cessione diventasse propedeutica a questo, allora ben venga.
Malick è arrivato per circa 9 milioni di euro dallo Schalke 04 e oggi il suo valore è almeno triplicato. Bayer Leverkusen e Bayern seguono la situazione del 23enne centrale tedesco. La sensazione è che sia un grande indiziato a lasciare Milano.
Fikayo Tomori
West Ham, Tottenham, Juventus, Newcastle. Tomori è stato accostato a tantissimi club nelle ultime finestre di mercato e ad alcuni di questi è stato a un passo. Il calciatore, però, alla fine ha sempre scelto di restare in rossonero.
Una dimostrazione di affetto e appartenenza ma il focus deve essere il suo rendimento. Pertanto, come e forse ancor più di Thiaw, l'inglese è apparso troppo incostante e distratto in marcatura. Contratto in scadenza a giugno 2027, prepariamoci a un'altra estate con Tomori al centro del mercato in uscita del Milan.
L'annata disastrosa del diavolo, attualmente fuori da tutto, porterà sicuramente la società a fare valutazioni in termini di "autofinanziamento". Ovviamente, un conto è fare plusvalenza con giocatori come Tomori e Thiaw, un altro conto è toccare gioielli (seppur anche loro spesso nell'occhio del ciclone) come Theo e Leao.
