Caos VAR per l'Inter: dopo Pavlovic-Thuram e Ndicka-Bisseck spunta un terzo audio negato ai Nerazzurri
Un caso dietro l'altro
La stagione 2024/25 della Serie A si sta chiudendo con una nuova ondata di polemiche che investe la gestione del Var, in particolare per quanto riguarda la trasparenza nella diffusione degli audio relativi agli episodi più controversi.
Al centro della bufera c’è ancora una volta l’Inter, coinvolta in ben tre casi per cui i dialoghi tra campo e sala Var non sono mai stati resi pubblici.
I primi due episodi
Il primo episodio risale al contatto Pavlovic-Thuram, rimasto avvolto nel silenzio: l’audio non è mai stato diffuso, nonostante l’evidente impatto sull’esito della partita.
A questo si è aggiunto poi il caso N’Dicka-Bisseck, per il quale DAZN aveva ufficialmente richiesto l’audio, che però non è mai arrivato. Una scelta che ha alimentato sospetti e malumori, non solo tra i tifosi ma anche all’interno della società nerazzurra.
Il terzo episodio nel mirino
Ma a sollevare ulteriore tensione è la notizia, riportata da Repubblica, di un terzo episodio oscurato: si tratta del fallo di mano di Bisseck contro la Lazio, che ha portato al rigore del definitivo 2-2.
Anche in questo caso, alla piattaforma televisiva è stato fornito solo l’audio della revisione al Var, mentre nulla è stato trasmesso rispetto alle parole pronunciate in presa diretta dall’arbitro Chiffi subito dopo il fischio dell’azione incriminata. Un’omissione che, secondo fonti vicine al club, ha creato forte irritazione alla Pinetina.
Il mancato rilascio degli audio di questi tre episodi rappresenta un grave cortocircuito nel percorso di trasparenza che la Lega Serie A e l’AIA avevano promesso di intraprendere.
I tifosi e gli operatori del settore chiedono da tempo una gestione più aperta e accessibile della comunicazione Var, sull’esempio della Premier League, che ha già introdotto format di analisi pubblica settimanale delle decisioni arbitrali.
In un contesto in cui l’utilizzo del Var dovrebbe garantire maggiore equità e chiarezza, la mancata diffusione di materiale fondamentale mina la credibilità del sistema e rischia di alimentare teorie complottistiche e malcontento diffuso.
