Le 3 mosse con cui John Elkann vuole riportare la Juventus al top in Serie A e in Europa
Il patron non vuole lasciare nulla di intentato
La Juventus ha cominciato a lavorare già in vista della prossima stagione e John Elkann sembra avere le idee chiare su come riportare il club bianconero ai vertici del calcio italiano ed europeo. Dopo aver scelto Igor Tudor come nuovo allenatore lo scorso marzo, dando un segnale forte di discontinuità tecnica, ora il focus si sposta sull’area dirigenziale e organizzativa.
Sono tre le mosse principali che il patron Bianconero è pronto ad attuare per non lasciare nulla di intentato.
1) Potere a Chiellini
Giorgio Chiellini e Francesco Calvo potrebbero ottenere un ruolo più centrale e operativo nella gestione sportiva. Chiellini, ex capitano simbolo della Juventus e fresco di esperienza in MLS, rappresenta una figura chiave per trasmettere valori e mentalità vincenti, mentre Calvo ha già dimostrato capacità organizzative nella gestione extracalcistica.
Da capire poi quello che sarà il futuro di Cristiano Giuntoli, che rischia di perdere potere a livello decisionale.
2) Ritorno per l'aria scout
A dare ulteriore slancio alla ricostruzione potrebbe essere l’arrivo di Giuseppe Tognozzi, ex responsabile scouting del Granada e con un passato significativo al fianco di Cherubini quando quest'ultimo era il ds della Juve.
L’innesto di Tognozzi andrebbe a potenziare l’area scouting e mercato, un settore che sarà determinante per costruire una squadra competitiva, sostenibile e in linea con i nuovi obiettivi del club.
3) Lo sponsor
Sul fronte commerciale, è ormai ai dettagli la trattativa che segnerà il ritorno di Jeep come sponsor di maglia. Il marchio automobilistico, già legato in passato alla Juventus, potrebbe tornare a campeggiare sulle divise bianconere, a conferma del tentativo della società di rinsaldare legami storici e rilanciare l’immagine del club anche dal punto di vista economico e comunicativo.
Bisognerà solo capire le cifre anche se queste potrebbero essere riviste al ribasso rispetto ai 40 milioni a stagione che venivano percepiti in precedenza.