Pippo Inzaghi milanista con la deroga: "Simone è un vero demone in panchina, andrò a Monaco per tifare"
L'allenatore del Pisa e il legame speciale con il fratello
Intervistato da 'Cronache di Spogliatoio' a poche ore dall’ultima giornata di campionato di Serie B del suo Pisa, fresco di promozione in A dopo 34 anni, ma anche della finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna, Filippo Inzaghi ha affrontato diversi temi, dalla rinascita di Santiago Gimenez, appena in tempo per provare a essere protagonista contro il Bologna, all’attesa per la finale di Champions League che vedrà il fratello Simone sfidare il PSG che rischia di diventare un serio fattore per il finale di stagione del Milan.
"Gimenez ha capito cos'è l'Italia"
“Gimenez è arrivato con una pressione incredibile e l’ha pagata, capendo che in Italia prima ti esaltano per una bella partita poi ti stroncano per una sbagliata. Adesso mi sembra che qualche panchina gli abbia fatto bene, l’ho visto pimpante, ha fatto dei bei goal. Io sono il primo tifoso del Milan, mi auguro che si riesca a trovare un centravanti che faccia tanti gol, come nella nostra epoca, e riporti il Milan a giocare e vincere la Champions o lo Scudetto perché noi milanisti abbiamo bisogno di rivedere una squadra competitiva come i vecchi tempi".
"Champions? Simone si è già consacrato"
“Per la promozione col Pisa ho ricevuto tanti messaggi, ma quello di Simone è stato il più apprezzato. In panchina sembra un demone, perché vive la partita come la vivo io, come quando giocavamo. Se andrò a Monaco per la finale di Champions? Certo, penso che per lui sarebbe il coronamento della sua carriera.
Anche se al di là della vittoria la sua consacrazione è già arrivata, perché portare due volte una squadra in finale di Champions League è fantastico. Se lo merita perché, anche se sono suo fratello e per me è facile parlarne bene, è un ragazzo per bene, un allenatore serio e rispettoso. Spero che riesca a replicare quello che io ho fatto al Milan. Sono tifoso del Milan, ma tiferò per mio fratello".