Solidità e DNA bianconero: come potrebbe giocare la Juventus se arrivasse Igor Tudor al posto di Motta, l'analisi tattica
Un ex come 'traghettatore' fino a fine anno?
Il futuro di Thiago Motta continua a rimanere incerto, e nonostante non sia arrivato uno scossone subito dopo il brutto ko con la Fiorentina, continuano a rincorrersi le voci sul possibile addio e sui sostituti.
In pole position, in caso di esonero, sembra esserci Igor Tudor, che ha un passato da bianconero e conosce benissimo l'ambiente. Noi di Tribuna.com abbiamo voluto analizzare dal punto di vista tattico come potrebbe giocare la sua squadra con gli elementi attualmente in rosa.
Il modulo di base
JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio, Gatti, Veiga, Kalulu, Weah, Locatellu, Thuram, Conceicao, Yildiz, Muani.
La prima modifica probabilmente sarebbe al modulo di base, visto che Tudor ovunque ha allenato ha portato il 3-4-2-1, una scelta che dà molta solidità e unione tra i reparti, garantendo copertura in fase difensiva e portando molti uomini in attacco in fase offensiva.
In difesa Gatti e Kalulu agirebbero da 'braccetti', mentre Renato Veiga sarebbe il centrale. A centrocampo conferma per la coppa Thuram-Locatelli (più indietro McKennie), mentre sugli esterni alzerebbero la loro zona d'azione sia Cambiaso a sinistra che Weah a destra.
Le varianti
In attacco si rinnoverebbe il ballottaggio Vlahovic-Muani, con Yildiz e Nico Gonzalez che potrebbero partire sulla trequarti, ma occhio alle possibili rotazioni: anche Koopmeiners potrebbe trovare spazio e ritrovare un ruolo a lui più congeniale, magari in coppia con Nico Gonzalez sulla trequarti.
E non è da escludere anche l'opzione 'doppia punta', con Dusan Vlahovic e Kolo Muani in campo insieme e Yildiz alle spalle da trequartista, in un 3-4-1-2.
Il DNA bianconero
Inoltre con Tudor si tornerebbe a respirare aria di 'juventinità', visto che il tecnico conosce benissimo l'ambiente dato che da calciatore ci ha giocato dal 1998 al 2005, vincendo 5 titoli. Poi ci è tornato ancora una volta, da allenatore, quando proprio Tudor fece da 'vice' a Pirlo, nell'annata complicata dopo l'esonero di Sarri e 'ultimo scudetto vinto.