Oggi è stata una giornata "diversa" per Gianluigi Buffon, una cosa certamente inusuale ma giusta da dire, visto che l'ex portiere della Juventus a 43 anni già compiuti ha dato l'addio ai Bianconeri per tornare al Parma, la squadra con cui esordì in Serie A nel lontano 1995, e proprio oggi ha avuto la sua conferenza ufficiale di presentazione.
Un portiere del suo calibro non ha certamente bisogno di presentazioni, ma ciononostante l'emozione è stata tanta per 'SuperGigi', come lui stesso ha ammesso appena ha preso la parola per presentarsi:
"In città non sono ancora stato, sono stato allo stadio e la prima emozione è che sono passati vent'anni, ma mi sembrava ieri. Mi è venuta emozione, orgoglio, e credo che in pochi possano dire di essere tornati in un posto ad alti livelli dopo vent'anni. Quelli normali fanno dieci anni di carriera, io torno e ho obiettivi importanti con la società, che ha avuto tanta fiducia in me.
Ma com'è stato possibile che un portiere come Buffon abbia scelto di ritornare in Serie B, nonostante i 44 anni da compiere e l'abitudine di giocare in un Top club europeo che ogni anno compete per vincere i migliori trofei europei? Ce lo spiega lo stesso Buffon!
"Scendere in Serie B? Per me fu un anno divertente, ma anche per molti ragazzi che lo hanno condiviso con me. Del Piero, Trezeguet, Camoranesi, Chiellini, Marchisio. Noi in quella stagione eravamo talmente forti che potevamo fare i globetrotter.
Ricordo anche che nelle prime dieci giornate calarsi in una mentalità diversa ci risultò difficile: pareggiammo qualche partita, e questo mi fa alzare le antenne sin da adesso. So a cosa si andrà incontro, ci vorrà molta umiltà e determinazione."
Infine anche una curiosità di carattere personale, nella quale l'ex portiere bianconero ha rivendicato quanto fatto negli anni trascorsi con la squadra emiliana e con ciò che potrà fare ora che è tornato al Parma:
"Questa scelta l'ho fatta anche per i giovani tifosi, perché anche loro possano dire che Buffon ha giocato nella loro squadra del cuore. E poi un’altra motivazione. Parlavo con mia moglie e le dicevo che mi disturbava il fatto che i miei figli non conoscessero il loro papà con la maglia del Parma: è un patrimonio che come padre devo dare ai miei figli".
