Ibrahimovic, ora il futuro è a rischio: lo svedese riflette dopo il ridimensionamento
La più classica delle assenze rumorose. Zlatan Ibrahimovic non ha assistito dal vivo all’ennesima rimonta stagionale del Milan, capace di ribaltare il Como nel secondo tempo.
L’ex attaccante è stato fermato da un forte attacco influenzale che gli aveva impedito anche di stare vicino alla squadra in settimana a Milanello, ma l’indisposizione è arrivata in un momento molto particolare del suo primo anno da dirigente rossonero.
Non è un mistero infatti che i rapporti con il CEO Giorgio Furlani non siano idilliaci ed in tal senso il recente colloquio avuto dall’amministratore delegato negli Stati Uniti con Gerry Cardinale ha ridisegnato non solo i rapporti tra i due, ma anche le gerarchie all’interno della società.
Come anticipato, nel Milan che verrà i compiti di Ibra potrebbero venire ridimensionati. L’ultima parola nella scelta del direttore sportivo e del prossimo allenatore spetterà a Furlani, così l’intesa di massima che Ibra aveva già trovato con Igli Tare è di fatto diventata carta straccia.
Il ruolo di Ibrahimovic, Senior Advisor di RedBird e di fatto gli “occhi” di Cardinale in Italia sul Milan, non verrà quindi modificato nella forma, bensì nella sostanza. Resta da vedere se tutto ciò andrà bene a Zlatan, per il qualche verrebbero diminuite le uscite mediatiche oltre che i poteri decisionali.
Secondo quanto riportato da Calciomercato.com Ibrahimovic si sarebbe quindi preso qualche giorno di tempo non solo per debellare l’influenza, bensì per decidere il proprio futuro all’interno del Milan. Spetterà a lui chiedere un colloquio chiarificatore con Cardinale? O si profila un clamoroso addio? I colpi di scena nella tribolata stagione rossonera potrebbero non essere ancora finiti.