Tudor sorpassa Mancini: l'esonero di Thiago Motta diventa una questione di bilancio
Doveva essere la settimana del dialogo, dei confronti incrociati per capire come e dove migliorare e uscire dal tunnel della crisi. Si sta per trasformare in quella della rivoluzione. Un po’ sincopata nei tempi e nei modi, ma pur sempre rivoluzione. Il punto di partenza è che la Juventus sta per dare il benservito a Thiago Motta, ora si discute sul quando.
Dopo la prossima partita di campionato, per dare un po’ di respiro al bilancio, oppure subito, un po’ per motivi d’immagine, dal momento che la fuga di notizie su un allenatore ormai fuori dai giochi non solo virtualmente non è l’ideale per un club di primo piano a livello mondiale, un po’ per ragioni pratiche, perché alla luce della frattura ormai insanabile tra gruppo e allenatore non si può dare per scontato neppure di riuscire a battere un Genoa sì temibile, ma ormai quasi privo di obiettivi.
Elkann boccia Giuntoli: perché Tudor è in pole per il dopo Motta
Partiamo da qui per spiegare perché, come anticipato su X da Luca Momblano, il benservito a Motta potrebbe arrivare già tra poche ore, con Igor Tudor a spuntarla su Roberto Mancini. Quest'ultimo è il “cavallo” di Cristiano Giuntoli, ma John Elkann avrebbe espresso la necessità di non incidere su prossimo bilancio per valutazioni riguardanti la struttura societaria.
Da qui l’idea di puntare sul croato, che per sedersi subito sulla panchina della Juve avrebbe chiesto solo l’opzione di rinnovo a favore del club in caso di qualificazione Champions. A differenza di Mancini, che chiede un contratto più lungo.
Investire subito sull’ex ct dell’Italia significherebbe invece scegliere fin d’ora l’allenatore della prossima stagione, con il rischio di trovarsi a libro paga in caso di mancato pass Champions il contratto di Motta e dello staff, quello di Mancini e quello del futuro allenatore, che con ogni probabilità sarebbe uno tra Conte, Gasperini e Pioli. Un macigno qualora venissero a mancare i denari della coppa più importante. In più, particolare tutt’altro che secondario, Tudor è un profilo molto più gradito ai tifosi rispetto a Mancini.
Esonero sì, ma quando? Perché cambiare a fine mese "conviene" alla Juve
Veniamo ora all’ipotesi attendista. Anche qui a dettare legge è il bilancio. Perché concedere una partita in più a Motta trasformandolo in un dead man coaching significherebbe alleggerire i conti? Perché voltare pagina dal 29 marzo significherebbe trasferire la spesa sulla trimestrale successiva, quindi da aprile a giugno, costi da compensare con un’eventuale cessione estiva (Cambiaso e/o Yildiz).
Qual è il male minore? Ai piani alti della Juve l’ardua decisione, tenendo conto che la classifica è cortissima e che non battere il Genoa, con all’orizzonte tre scontri diretti in trasferta (Roma, Lazio e Bologna) potrebbe essere esiziale.