Leonardo stronca il Milan di RedBird e individua il peccato originale: "Una scatola senz'anima"
Poco meno di sei anni dopo il suo secondo addio ai colori rossoneri, che pose fine all’anno scarso vissuto da dirigente a causa di dissapori con il Fondo Elliott, all’epoca al timone del club, Leonardo è tornato a parlare del Milan.
Il brasiliano ha dedicato al Milan una fetta importante della propria carriera calcistica, in campo, da allenatore e dietro la scrivania, e dalle parole contenute nell’intervista rilasciata al Quotidiano Sportivo traspare amarezza per il momento che stanno vivendo i tifosi, non solo per i risultati che non stanno arrivando.
“Il Milan di oggi è vuoto e senz'anima. Servirebbe più milanismo, quello che c’era grazie a Paolo Maldini, che da dirigente ha vinto uno scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions. Poi è stato mandato via, e con lui un grande pezzo di passione. Si sono accorti tutti di quell’errore, credo anche in società. Ma il calcio vive di cicli e il Milan tornerà in alto”.
Poi qualche retroscena sul breve percorso in panchina: "Tutti mi invitavano a non condividere con i calciatori scelte o sistemi di gioco, io invece andavo in palestra e dicevo... 'giochiamo in modo spericolato e rischiamo'. I difensori non volevano, ma col tempo digerirono l'idea. Il “4-2-fantasia”, che tanti definirono bello e divertente, prese forma nella terza partita di Champions a Madrid, avevamo schierato una squadra molto sbilanciata in avanti e vincemmo 3-2. Non era mai successo al Bernabeu".