L'arbitro di Serie D Pietro Marinoni rischia un'interdizione di tre anni per il presunto coinvolgimento nello scandalo scommesse di Sandro Tonali
La controversia sulle scommesse in Italia che ha coinvolto il centrocampista del Newcastle United Sandro Tonali ha preso una nuova piega, con un arbitro di Serie D al centro di nuovi sviluppi. Pietro Marinoni, sospeso provvisoriamente dall'Associazione Italiana Arbitri (AIA) alla fine del 2023, rischia ora una squalifica di tre anni a causa del suo presunto ruolo nell'introdurre Tonali alle scommesse illegali.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport e dalle dichiarazioni fornite alla procura di Torino, Marinoni non era una figura periferica ma ha avuto un ruolo diretto nel coinvolgimento di Tonali in attività di gioco illegali. Il centrocampista 24enne, che è tornato al calcio agonistico lo scorso agosto dopo aver scontato una squalifica di dieci mesi, ha testimoniato che Marinoni - ex compagno di classe della sorella - lo ha introdotto alle scommesse illegali durante il suo periodo al Brescia.
Tonali ha dichiarato ai pubblici ministeri che Marinoni lo aveva incoraggiato a piazzare scommesse su piattaforme non regolamentate e aveva agito da intermediario tra lui e Tommaso De Giacomo, una delle figure chiave che avrebbe gestito il giro di scommesse illecite. Marinoni avrebbe raccolto il denaro da Tonali e lo avrebbe passato a De Giacomo, facilitando di fatto l'attività di scommessa.
Ora indagato dalla Procura di Milano, Marinoni rischia l'interdizione da ogni attività calcistica fino a tre anni in base all'articolo 24, comma 1, del Codice di giustizia sportiva della FIGC. L'articolo vieta severamente a tutto il personale affiliato alla FIGC, alla FIFA e alla UEFA di scommettere sulle partite di loro competenza.
La severità della potenziale punizione di Marinoni potrebbe aumentare se le autorità sportive classificassero la sua condotta come “estrema scorrettezza sportiva”, che comporta sanzioni più pesanti. Esiste tuttavia la possibilità di un patteggiamento, che potrebbe ridurre la durata dell'eventuale sospensione.