Milan fuori dall'Europa, Conceiçao si assolve: "Stagione stregata, con me media da Champions"
Il Milan saluta definitivamente le coppe per la stagione 2025-’26 al termine della partita persa contro la Roma, sconfitta numero 11 di un campionato, e di una stagione, da incubo. All’Olimpico i rossoneri non demeritano neppure, considerando gli oltre 70 minuti di inferiorità numerica, che però si fa sentire nel finale con i giocatori stanchi dopo la finale di Coppa Italia.
L’espulsione a Gimenez fa discutere se paragonata all’episodio simile in Coppa tra Beukema e Gabbia, non ravvisato da arbitro e Var.
"L'AVAR di oggi era il VAR in Coppa Italia"
Sergio Conceiçao lo fa notare ai microfoni di DAZN analizzando la partita: “In tutta la stagione, non solo contro il Bologna in Coppa Italia, ci sono stati episodi a noi contrari. L’AVAR di oggi è lo stesso VAR della Coppa. Contro il Bologna c’è stata la stessa gomitata su Gabbia e il VAR non ha richiamato l’arbitro. E stiamo parlando di un titolo, non sto dicendo che avremmo vinto con quell’espulsione, ma sono episodi e dettagli che diventano difficili da sostenere.
Giocare a Roma una partita difficile ed equilibrata dopo un’espulsione non è facile. Abbiamo cercato di dare il massimo, abbiamo fatto un ottimo primo tempo, ero fiducioso, ma poi abbiamo preso gol su palla inattiva. Abbiamo avuto due palle gol con Jovic e Leao per pareggiare, poi il terzo gol lo abbiamo subito per mancanza di benzina dopo quasi una partita intera in 10 contro 11”.
Il Milan affonda, Conceiçao si difende
Poi un bilancio della stagione contenente un'orgogliosa quanto inattesa rivendicazione: “Prima della partita ho avuto la curiosità di vedere i numeri e da quando sono arrivato qui col mio staff prima della partita eravamo in zona Champions. Siamo stati in un quartetto di squadre che vuol dire Champions League: Roma, Napoli, Inter e noi. Non dico che è stata una buona stagione o 5 mesi perfetti, assolutamente, ma sono state fatte anche cose positive. Abbiamo vinto un titolo, siamo arrivati in una finale dove potevamo fare di più, ma nelle partite chiave siano stati sempre i dettagli o gli errori individuali… A Zagabria un’espulsione, col Feyenoord un’altra espulsione”.
Sulla propria espulsione e sulla squalifica che gli farà saltare l'ultima panchina in rossonero: “Non ho detto praticamente niente, ho solo chiesto di rispettare i giocatori che erano in campo. Il fallo su Koné sul secondo gol non c’è, quello su Sottil in area c’è. È facile da vedere. Sono stato 25 anni nel calcio da professionista, il terreno del gioco non è proprio dritto. Mi spiace non essere vicino ai giocatori domenica”.