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La società chiama, Conceiçao non risponde: il messaggio al club al termine di Roma-Milan è inequivocabile

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La società chiama, Conceiçao non risponde: il messaggio al club al termine di Roma-Milan è inequivocabile

Contro la Roma Sergio Conceiçao si è seduto per l’ultima volta sulla panchina del Milan, sullo stesso campo in cui pochi giorni prima il tecnico portoghese aveva dovuto ingoiare la delusione della sconfitta in finale di Coppa Italia.

L’espulsione per proteste subita nel finale della gara contro i giallorossi impedirà a Conceiçao di seguire dal campo l’ultima, malinconica partita della stagione, a San Siro contro il Monza, inutile tanto per i rossoneri, già fuori dalle coppe per la prossima stagione, quanto per i brianzoli di Adriano Galliani, da tempo retrocessi in Serie B.

Sarà quindi una notte di nostalgia e rimpianti, destinata a precedere l’ennesima rivoluzione. Già perché l’allenatore portoghese non verrà riconfermato, lo si sa da tempo. La divisione delle responsabilità è già partita e Conceiçao non si è sottratto al “gioco”, pronunciando parole significative ai microfoni di DAZN al termine della gara contro la Roma:

“Che riflessioni fa fare quest’annata? Io ne ho fatte in dal primo giorno. Un club come il Milan non può restare fuori dall’Europa, non può finire così in classifica. Lo sappiamo tutti. Ognuno di noi, a livello personale e professionale, deve capire cosa ha fatto bene e cosa no, e prendersi le proprie responsabilità".

Parole che rimandano anche alle colpe della società, che prima della partita, attraverso il dt Moncada, era stata vaga sulle possibilità di permanenza del tecnico portoghese:

“Io mi prenderò le mie responsabilità, valutando ciò che è stato fatto di positivo e di negativo. Dobbiamo sederci e parlare cosa sarà il Milan nel futuro" la conclusione di Conceiçao.