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Conte e quel ritorno a casa scritto nel destino: Napoli spettatore di un finale annunciato

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Veni, vidi, vici. E fugi. Antonio Conte si appresta ad indossare i panni di novello Giulio Cesare, lasciando Napoli da trionfatore. Prima, però, c’è da vincere la battaglia conclusiva per far fare a Simone Inzaghi la fine di Farnace II. Scherzi a parte, il probabile epilogo vincente della cavalcata del tecnico salentino sulla panchina degli azzurri sembra poter fare da preludio alla decisione di Conte di lasciare Napoli dopo una sola stagione. Breve e gloriosa, ma anche intensa.

Conte stanco (e vincente) alla meta

Anzi, intensissima, a tal punto da prosciugare quasi l’intero serbatoio delle energie nervose a disposizione di Conte, uno che già di per sé dà tutto per il proprio lavoro e chiede ai propri ragazzi di lasciare tutto. In settimana durante gli allenamenti e poi in partita. Inserite tutto questo nel contesto fortemente “centrifugante” di Napoli e il gioco è fatto.

Chissà, però, cosa sarebbe stato del futuro di Conte a Napoli se di mezzo non ci fosse stata la corte della Juventus, non ancora emersa in maniera esplicita, ma che sembra una delle cause scatenanti un divorzio destinato a venire certificato non appena i riflettori sulla festa per il probabile 4° scudetto del Napoli si saranno spenti. Già, perché che sul fatto che Conte si sarebbe unito al folto gruppo di allenatori capaci di vincere con la Juventus, protagonisti di addii più o meno tumultuosi, ma poi tornati per rivincere (Trapattoni, Lippi, Allegri) c’erano pochi dubbi.

Conte-Juve, storia di un ritorno di fiamma annunciato

Mancava solo la data, ma era noto che appena si fossero create le condizioni giuste Antonio sarebbe tornato a casa. Gli stessi tifosi, feriti dal suo passaggio all’Inter cinque anni fa, sono pronti a riaccogliere il figliol prodigo, che dal canto proprio vuole riprendere in mano quel filo che forse non si è mai spezzato, magari per provare a spingersi verso mete ignote, come una Champions League da protagonista.

Anche il presidente De Laurentiis sa di non potersi opporre a questo amore che dopo aver fatto giri davvero immensi è pronto a tornare d’attualità. Del resto non converrebbe neppure al Napoli minacciare di tenere fermo un tecnico da 8 milioni netti di stipendio, che ha fatto il proprio dovere e pensa di non poter fare meglio.

Dalle frecciatine sui campi d’allenamento da rifare alla stanchezza confessata di recente. Conte non ha mai nascosto di essersi pentito di quelle dimissioni estive di 11 anni fa dalla Juventus, a ritiro già iniziato, anche quelle presentate per un presunto sfinimento, ma in realtà per divergenze sul mercato, dopo la famosa battuta sul ristorante da 100 euro. Conte aspetta la Juve da tempo, ora è la Juve ad aspettare Conte. Il finale scritto sta per consumarsi e sarebbe andato in scena anche senza l’impresa di vincere lo scudetto in tre piazze diverse.