Il Milan di Sacchi contro i Meravigliosi di Ancelotti: chi vincerebbe?

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Il Milan di Sacchi contro i Meravigliosi di Ancelotti: chi vincerebbe?

Le formazioni

  • Il Milan degli Immortali di Sacchi

Il Milan ammirato dal 1987 al 1990 è stata una delle squadre più forte di tutti i tempi. Pensiero comune di molti media e addetti ai lavori. Sacchi con i rossoneri conquisto la bellezza di 8 titoli: 1 Scudetto, 1 Supercoppa Italiana e ben 6 titoli internazionali; 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe Europee e 2 Coppe Intercontinentali.

Un Milan dal forte marchio italiano, sin dalla porta, dove a sua difesa c'era Giovanni Galli.

Il quartetto difensivo tutto composto da giocatori provenienti dal settore giovanile. L'intelligenza tattica e il posizionamento di Maldini, il muro del Capitano Baresi, l'applicazione di Costacurta e l'inesauribile Tassotti.

Un centrocampo completo: la visione di Ancelotti, i muscoli e il dinamismo di Rijkaard e l'interscambiabilità e la velocità di Donadoni ed Evani.

Poi il duo offensivo: Gullit e Van Basten. La premiata ditta, gli attori protagonisti, di uno dei Milan più belli di sempre.

L'XI del Milan di Sacchi (4-4-2 a rombo): G. Galli; Tassotti, Costacurta, Baresi, Maldini; Ancelotti, Rijkaard, Evani, Donadoni; Gullit, Van Basten

  • Il Milan dei Meravigliosi di Ancelotti

L'epopea Ancelotti ha visto, dal 2001 al 2009, diverse versioni di Milan, una più bella e forte dell'altra. Eppure, per quanto superiore agli avversari quei Milan raccolsero meno di quanto potevano, sia in Italia (dove furono numerosi i secodni e terzi posti) che in Europa (le Champions vinte potevano esserne 4). Questo il palmarès: 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana, 2 Champions League, 2 Supercoppe Europee e 1 Mondiale per club.

Un Milan, che aveva pochi eguali, se non nessuno in quegli anni, vedeva tra i pali uno dei migliori portieri al mondo: Nelson Dida.

Una difesa completa in tutto: fisicità di Stam, eleganza di Nesta, la grandezza di Maldini e il pendolino Cafù.

Trio di centrocampo composto dalla grinta e tenacia di Gattuso, e dai piedi sublimi di Pirlo e Seedorf.

Il trio è una meraviglia, per l'appunto: Kakà, tecnica in velocità unica al mondo, l'opportunismo di Inzaghi e un bomber universale come Sheva.

L'XI del Milan di Ancelotti (4-3-1-2): Dida; Cafù, Stam, Nesta, Maldini; Pirlo, Gattuso, Seedorf; Kakà; Inzaghi, Shevchenko

Stili di gioco

  • Il Milan degli Immortali di Sacchi

Quel Milan ha rivoluzionato il calcio italiano e non solo. Sacchi prende ispirazione dal modello Ajax e introduce un pressing a tutto campo, difesa alta e a zona, varietà di opzioni in zona offensiva.Un calcio spettacolare e ricco di gol. Che ha segnato non solo un'epoca, ma la storia.

Nella fase di possesso il modulo si trasformava in un 2-3-3-2, con i terzini che salivano all'altezza del vertice basso del rombo di centrocampo e le mezzali che arrivavano a ridosso del vertice alto.

Ogni volta che un giocatore del Milan entrava in possesso del pallone, i compagni dovevano dargli almeno 4 diverse opzioni di passaggio. Poi Gullit e Van Basten facevano il resto.

Nella fase di non possesso la squadra doveva essere cortissima. Massimo 30 metri tra difesa e centrocampo, con la retroguardia altissima capace di mandare in fuorigioco gli avversari e garantire un pronto recupero del pallone.

  • Il Milan dei Meravigliosi di Ancelotti

Paradossalmente per gli uomini in campo, il Milan dell'epopea di Ancelotti schierava in campo più uomini offensivi di quello di Sacchi.

Due punte come Sheva e Inzaghi, l'amore per i trequartisti Kakà o Rui Costa (che avevano 0 compiti difensivi), un centrocampista più propenso all'attacco come Seedorf.

Un Milan che aveva meno dogmi precisi di quello di Sacchi, ma che faceva del possesso palla, del rallentare i ritmi e poi mordere come una vipera gli avversari con le verticalizzazioni illuminanti per i centravanti.

Squadra che prediligeva il gioco offensivo ma che sapeva cosa significava sacrificarsi ed essere solidi in difesa.

Face-to-face

  • Due squadre come poche nella storia del calcio. Due schieramenti a specchio.
  • Linee difensive mostruose con, forse, una leggera superiorità per il Milan di Sacchi, dove Baresi e Tassotti sono difficilmente equiparabili.
  • Proprio la forza individuale della difesa sacchiana, potrebbe riuscire ad imbrigliare Inzaghi e Sheva, seppur a fatica, visti gli inserimenti indiavolati di Kakà.
  • Dall'altro lato due specialisti del gioco aereo come Van Basten e Gullit potrebbero trovare pane per i loro denti in Stam, ma avere la meglio su Nesta.
  • Il centrocampo ancelottiano ha pochi rivali nella storia per la completezza e caratteristiche perfettamente combinate. E si fa preferire, non di molto, a quello di Sacchi.

Risultato previsto

Difficile fare un pronostico. Due squadre, ripetiamo per l'ennesima volta, uniche e nell'Olimpo del calcio. Ma si potrebbe prospettare una gara altamente spettacolare vista la qualità e la filosofia propositiva di ambedue le formazioni. Diciamo un 3-2 per il Milan di Sacchi da ammaliare gli occhi di qualsiasi appassionato. Uno scontro tra titani dove le individualità e il gioco collettivo si fondono per 90' minuti.

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AutoreAntonio BarbatoFonteTribuna.com
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