"Non è nel mio stile insistere su giocatori di 38 anni, non perché non siano abbastanza bravi, e Ibra certamente lo è, ma perché preferisco creare valore, sviluppare il talento. Per me ha poco senso puntare su Ibra o Kjaer".
Ralf Rangnick conferma quelle che erano le percezioni avute dalla maggior parte degli addetti ai lavori. Se fosse arrivato al Milan, Ibra avrebbe salutato certamente.
"L'esempio è a 30 km di distanza da Milano: l'Atalanta ha un terzo del fatturato del Milan ma arriva davanti".
"Fanno investimenti intelligenti, ha uno dei migliori settori giovanili. Gasperini, così come Conte, è bravissimo. Se qualcuno è bravo, cerco di capire che strada ha seguito".
Per il manager tedesco, il Milan per tornare in Champions deve prendere come esempio l'Atalanta e le sue metodologie di lavoro. Cosa più facile a dirsi che a farsi vista la caratura e il peso completamente differente dei due club.
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