Era il 4 aprile 1972 quando la Commissione disciplinare condannava Gianni Rivera dopo la denuncia ricevuta dalla Lega di Serie A a marzo, per le dichiarazioni rilasciate "a caldo" dal giocatore rossonero sugli arbitri e sui torti che il Milan subiva da qualche tempo, e che condizionavano il campionato.
Andiamo per ordine: il motivo scatenante è quanto avvenne a marzo '72, con la lotta per lo Scudetto apertissima tra i Rossoneri e la Juventus, allora 1° in classifica con appena 2 punti di vantaggio.
Durante Cagliari-Milan, all'epoca uno dei club più forti del campionato, in pieno recupero viene fischiato un fallo di mano (conseguente rigore e gol del 2-1 finale per i sardi) dall'arbitro Michelotti, per un fallo però del tutto involontario.
Il problema era che esattamente 2 giornate prima il Milan si lamentava per un colossale errore dell'arbitro Lo Bello, che poi ai microfoni della Domenica Sportiva ammetteva candidamente di aver sbagliato a non fischiare rigore per i Rossoneri. Inevitabile che la rabbia esplose, e il portavoce fu Gianni Rivera.
Il durissimo sfogo di Rivera
"Fino a quando a capo degli arbitri ci sarà il signor Campanati, per noi del Milan le cose andranno sempre in questo modo: saremo costantemente presi in giro. Questo non è più calcio.
"A parte la nostra comprensibile e incontenibile amarezza, mi spiace per gli sportivi… credono che il calcio sia ancora una cosa seria. Quello che abbiamo subito oggi è una vera vergogna.
"Credevo che ci avessero fregato già a Torino contro la Juventus, invece ci presero in giro a metà con l’autocritica di Lo Bello in televisione.
"Purtroppo per il Milan avere certi arbitri è diventata ormai una tradizione. D’altronde, finche dura Campanati non c’è niente da fare: Scudetti non ne vinciamo! Mi hanno rotto le palle!"
"Fino a questo momento abbiamo trovato tre arbitri che hanno fatto tutto perché restasse sola in testa alla classifica: se adesso ho detto delle storie mi possono squalificare a vita, ma devono dimostrarlo prima! Oppure riconoscono di aver sbagliato, e qualcosa dovrà pure cambiare. Serve gente all'altezza!"
La situazione non sembra cambiata anche a 40 anni di distanza, dato che più o meno negli stessi tempi lo scorso anno capitava lo scandalo dell'arbitro Serra in Milan-Spezia (anche lui praticamente inesperto) che fermava l'azione annullando un gol regolare, e poi la beffa del gol subito poco dopo.