La sconfitta subita in casa contro l'Atalanta non ha solo eliminato il Milan dalla corsa alla Coppa Italia, ma ha anche confermato i limiti della squadra di Stefano Pioli in questa stagione.
Il tecnico Rossonero è sul banco degli imputati, anche a giusta ragione, ma non può essere ritenuto l'unico colpevole. Sono in particolare tre i limiti evidenziati dalla squadra.
1) La mancanza di un centravanti
Contro la Dea è mancato un vero numero nove in grado di fare la differenza e che non faccia rimpiangere Giroud quando questi, legittimamente ha un periodo di calo. Jovic aveva dato segnali di ripresa a dicembre, ma appena è stata alzata l'asticella è scomparso dal campo.
Contro la Dea il serbo è stato tra i peggiori, vagando per il campo senza fare giocate degne di nota. E chissà che questo non possa portare a delle riflessioni prima della fine del mercato invernale.
2) Gli errori sul mercato
Dal mercato estivo sono arrivati alcuni buoni innesti, come Reijnders, Loftus-Cheek e Pulisic, ma resta l'impressione che si poteva fare di più, soprattutto in attacco. Puntare su una scommessa come Jovic è stato un azzardo troppo grande per le ambizioni del club Rossonero.
3) La condizione atletica
Nessuna squadra italiana ha avuto così tanti infortuni muscolari quanto il Milan. Oltre agli infortuni, è proprio la condizione che sembra avere qualcosa che non va.
Anche in Coppa Italia, come successo in campionato a Napoli e Lecce, dove il 2-0 parziale dei rossoneri è poi diventato un 2-2 finale, con quattro punti buttati via, il Milan cala vistosamente nel secondo tempo. E pure a Empoli, nella ripresa prima di chiudere i giochi, sul 2-0 Maignan ha dovuto salvare il risultato.