Ausilio e Marotta fanno felici Zhang: colpi mirati e gestione del mercato magistrale da parte della dirigenza

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Ausilio e Marotta fanno felici Zhang: colpi mirati e gestione del mercato magistrale da parte della dirigenza

L'Inter ha chiuso ieri uno dei mercati più difficili della sua storia, quelli per cui non solo le idee, ma anche la capacità di evitare buche, mine e imprevisti più o meno pesanti l'hanno fatta da padrone.

È servito un lavoro di fino di Beppe Marotta e Piero Ausilio, per una volta celebrati giustamente anche da tutto il popolo nerazzurro, per accontentare da un lato la volontà di Steven Zhang (e dei nuovi investitori) e dall'altro garantire a Simone Inzaghi una squadra competitiva.

+147 A BILANCIO

Servivano 100 milioni circa di introti dal mercato, non al 30 giugno, ma entro la fine e così è stato. Anzi, l'Inter in realtà è riuscita addirittura a fare di meglio grazie all'addio di Romelu Lukaku, autentico imprevisto di un mercato che già aveva visto gli addii importanti di Antonio Conte e Achraf Hakimi.

Paradossalmente la fuga a Londra dell'uomo squadra per eccellenza ha però consentito ai dirigenti nerazzurri di completare una rosa che, al contrario avrebbe subito almeno un'altra grande perdita. Alla fine fra entrate e uscite il saldo è in attivo per 147 milioni. Zhang accontentato, Simone Inzaghi pure.

VANHEUSDEN IL PIU' CARO

Curiosità o dettaglio? L'Inter ha comprato e speso regalandosi Dumfires, Correa e Dzeko, ma se a tutti gli effetti sarà l'acquisto dalla Lazio dell'argentino (31 milioni complessivi) il colpo più caro di questo mercato, a bilancio in realtà inciderà soltanto a partire dalle prossime stagioni data la formula del prestito con obbligo di riscatto utilizzata.

L'esterno olandese è stato pagato 15 al PSV e quindi l'affare più oneroso dell'estate nerazzurra alla fine è stato il controriscatto di Vanheusden dallo Standard Liegi, per 16 milioni, girato poi in prestito al Genoa.

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