L'Inter vince una partita 'sporca' consolidando il primato in classifica: così il 20° scudetto non è un sogno

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L'Inter vince una partita 'sporca' consolidando il primato in classifica: così il 20° scudetto non è un sogno

L'Inter vince una partita molto importante contro il Venezia, e allunga sulle rivali in classifica in attesa di vedere cosa succederà all'Atalanta (in campo in questo momento contro la Lazio), ma soprattutto al Milan che domani sera sfiderà la Juventus in un Big match tutto da seguire.

Stasera sicuramente i Nerazzurri non hanno giocato benissimo, ma quello che conta erano solamente i tre punti portati a casa, come spiegato dallo stesso Inzaghi. La partita di stasera dà un messaggio importante alle altre squadre.

Una mentalità vincente

Un concetto che va sempre tenuto a mente è che in Serie A non è così semplice vincere ogni partita. Certo, ci sono grandissime differenze tecniche e di qualità tra le prime della classe e le ultime, però dal punto di vista tattico ogni club prepara in maniera egregia ogni singola partita del campionato.

Per scendere in campo, come stasera hanno fatto i Nerazzurri, e portare a casa una vittoria nonostante una prestazione non esaltante ci vuole una mentalità assolutamente vincente: oggi il gol è arrivato al 92esimo, perchè la squadra ci ha creduto fino all'ultimo secondo.

Non si può sempre giocare bene

Bisogna poi anche chiarire che una squadra, per quanto possa essere più forte delle altre come in questo caso, non potrà sempre dominare la partita e imporsi ogni volta per 90' in campo.

Vincere le "partite sporche" è un segnale di enorme forza che viene mandato a tutte le rivali: preparare le partite contro i Top club è 'facile', perchè difficilmente quelle squadre si chiuderanno e non giocheranno a viso aperto e in quel caso gli episodi diventano fondamentali.

Giocare invece contro squadre che vengono a San Siro dopo una settimana di allenamenti tattici studiati nello specifico, con movimenti precisi e uno stile di gioco "conservativo" è molto difficile.

Queste sono le partite che vanno vinte per portare a casa uno Scudetto a fine stagione. Basta guardare gli scorsi campionati, per notare subito che in Italia i titoli passano dalle partite "brutte", che però vengono alla fine in qualche modo portate a casa.

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Inzaghi si gode la vittoria e manda un messaggio alle rivali: "Conta solo vincere. I nostri numeri non mentono!"

Sulla partita

"I ragazzi sono stati bravissimi a crederci fino alla fine. Eravamo stanchi dopo le due partite ai 120', la partita contro l'Atalanta e tutte le ultime cose succese. Vincere così è importantissimo, dà grande euforia.

"Stasera sono stati determinanti i cambi che ho fatto: tutti e 5 quelli che sono entrati ci hanno aiutato a vincere la partita col Venezia. È un segnale importantissimo per un allenatore."

Sul campo di San Siro

"Poi c'è il problema del campo. Sta diventando ingiocabile questo campo. Non è una scusante, è un problema sia per noi che per il Milan. Adesso il campo è duro, secco e diventa veramente complicato giocare bene in queste situazioni."

I movimenti di Lautaro

"Lautaro? A livello di caratteristiche abbiamo giocatori a cui piace venire a giocare con la squadra più bassi. Lautaro penso abbia fatto bene i 70' in cui è stato in campo, non posso rimproverargli nulla stasera."

I numeri non mentono

"Il nostro percorso? Penso che i numeri non mentano e siano davanti agli occhi di tutti!"

"Nelle ultime 10 partite ne abbiamo vinte 9 e pareggiata 1, siamo qualificati in Coppa Italia e in Champions League e abbiamo vinto la Supercoppa. Adesso ci godiamo tutto questo e ci riposiamo per qualche giorno", così ha detto Simone Inzaghi ai microfoni di DAZN.

L'allenatore dell'Inter ha sottolineato l'importanza di questo risultato, sia perchè era l'ultima partita prima di una sosta, sia perchè è arrivato dopo una serie di match molto difficili ed estenuanti per la squadra.

Quello che contava era solamente vincere, e alla fine la rete all'ultimo secondo di Dzeko ha regalato un'altra gioia ai Nerazzurri.

AutoreMattia M.FonteTribuna.com
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