Cesare Casadei, promessa nerazzurra sacrificata sugli altari del bilancio e dell'affare Lukaku, é nelle giovanili del Chelsea da ormai 4 mesi ed é più che mai soddisfatto della decisione presa in estate.
Dal ritiro della nazionale Under21, che si é meritato con le ottime prove oltremanica, ha parlato delle differenze tra il calcio italiano e inglese e di come questa esperienza lo stia forgiando.
A BRACCIA APERTE
"Quando mi è arrivata l'offerta e ho avuto l'opportunità di fare questa nuova esperienza sinceramente l'ho presa a braccia aperte.
Non è stata una scelta facile da prendere e non è stato facile neanche all'inizio perché non sapevo bene la lingua e tuttora la sto imparando, però mi son sentito di farla per uscire dalla zona di comfort: per il momento mi sto divertendo ed è un'esperienza super positiva.
CRESCITA
Sono cresciuto umanamente, perché ho dovuto cominciare a cavarmela da solo, e tecnicamente, perché qui c’è più intensità, la velocità di gioco è maggiore. Come gli allenamenti: si lavoro molto meno a secco e quasi tutto con il pallone, a partire dal riscaldamento"
RUOLO E MODELLO
."A me piace giocare in molti ruoli, non ne ho uno preciso e anche adesso al Chelsea mi stanno impiegando in varie posizioni a centrocampo. Là come qui in azzurro mi metto a disposizione dove posso servire".
"Io guardo quelli del mio ruolo e qui ce ne sono tanti da cui posso imparare, ora dico Loftus-Cheek, per la sua fisicità nella quale in un certo senso mi rivedo, ovviamente sapendo che c'è molto da lavorare".
Per l'Inter potrebbe diventare un grande rimpianto, ma dal punto di vista del calcio italiano é un bene che alcuni talenti spicchino il volo all'estero, forgiandosi in un calcio meno ingessato. Per la Spagna, vedi Torres o Fabregas, questo fece la differenza una quindicina di anni fa.
