Ormai è passato più di un anno e mezzo dall'avvicendamento sulla panchina nerazzurra, dopo l'addio di Antonio Conte che dopo aver riportato lo Scudetto nella Milano nerazzurra ha detto addio (in malomodo) a tutti quanti all'Inter.
Oggi TuttoSport si concentra sui tanti paragoni che nell'ultimo periodo sono stati tracciati tra l'ex tecnico e Simone Inzaghi, dato che di recente in molti hanno sottolineato come quest'ultimo sembri 'meno adatto' alla guida di un Top club, puntando il dito su continuità, risultati ed anche sulla proposta di gioco.
Il quotidiano, però, al di là dei gusti personali sottolinea un dato di fatto che non è opinabile e che non permette di fare un paragone che regga: l'Inter di Conte era una squadra perfetta, frutto di un Mercato costoso e all'apice, mentre quella ereditata da Inzaghi aveva perso pedine importanti (Hakimi e Lukaku) ed inoltre ha visto un netto ridimensionamento a causa delle difficoltà post-Covid.
Numeri alla mano, per Conte l'Inter ha speso quasi 275 milioni per i giocatori della Prima squadra, a cui vanno poi aggiunti altri 35 (circa) per giovani come Brazao e Agoume. I nomi di quell'Inter lì sono importanti, e basti ricordare i vari Lukaku, Hakimi, Barella, Eriksen, Sensi, Lazaro, Pinamonti e i due giovani citati.
Quella di Inzaghi, invece, può 'vantare' operazioni ben diverse: gli acquisti effettuati valgono in totale meno di 100 milioni, e nel dettaglio sono arrivati il 'Tucu' Correa (32.6 milioni, il più caro), Gosens (26.7), Dumfries (13.1), Asllani (14), il ritorno in prestito di Lukaku (8), Dzeko (2.7) e i vari Onana, Calhanoglu, Mkhitaryan e Acerbi a zero.
