Svelati i motivi dell'assoluzione di Francesco Acerbi dopo il caso Juan Jesus in Inter-Napoli

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Svelati i motivi dell'assoluzione di Francesco Acerbi dopo il caso Juan Jesus in Inter-Napoli

A distanza di due giorni dalla sentenza arrivano alcuni retroscena e quelli che sono i motivi che hanno portato all'assoluzione di Francesco Acerbi nella querelle con Juan Jesus per quanto successo nel corso del match tra Inter e Napoli.

La difesa legale

Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, un ruolo importante lo hanno avuto i legali visto che il difensore nerazzurro si è collegato da Appiano Gentile con l'ad Marotta e l'avvocato del club, Angelo Capellini.

Con quest’ultimo Acerbi ha passato diverso tempo tra il suo rientro dal ritiro della Nazionale e l’audizione. Ore passate a studiare la migliore strategia difensiva, che ovviamente partiva dal negare ogni parola discriminatoria, ma che ha permesso al giocatore di essere pronto a rispondere ad ogni domanda.

Alla fine è stato deciso pure di non negare l’insulto (si parla del famoso «Ti faccio nero»), ma di ammetterlo in tutto il suo essere «offensivo e minaccioso», come si legge nel dispositivo del Giudice, ma non tale da poter essere considerato “condotta gravemente antisportiva”.

Juan Jesus invece non ha voluto l'assistenza dell'avvocato del Napoli, convinto di poter far valere le proprie ragioni, appoggiandosi unicamente al suo agente Roberto Calenda.

I testimoni

Ha inciso inevitabilmente anche la mancanza di testimoni che avrebbero inevitabilmente aiutato Juan Jesus nella vicenda. Gli è stato chiesto se non ci fosse un compagno in grado di confermare la sua versione e lui ha detto chiaramente di no.

Zero prove

Non sono state trovate prove, audio o video, che potessero incriminare Acerbi e procedere alle dieci giornate di squalifica. In questi giorni dagli ambienti Napoli parlano della squalifica di Santini del Padova per gli insulti razzisti a Mawuli della Sambenedettese - in cui il gesto discriminatorio è stato punito con dieci turni di stop anche in assenza di prove certe, ma c’era quantomeno un indizio, come la testimonianza di un compagno, cosa che non c'era in questo caso.

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