Stasera Acerbi non sarò in campo nel suo ex stadio contro il Sassuolo, un evento raro per un giocatore che nonostante i 35 anni é quasi sempre a disposizione.
In un intervista su Youtube, il difensore ha spiegato i segreti della sua longevità, aggiungendo un paio di interessanti aneddoti nel finale:
LA MALATTIA
"Disciplina? Se l'alcool fosse stata una proetina ero al top. La malattia mi ha reso un robot. Fisicamente sono sempre stato predisposto a dare qualcosa in più, anche da giovane ero il doppio degli altri dal punto di vista della forza. Muscolarmente sono ben predisposto, per arrivare a quest'età così non basta solo la buona volontà".
INFORTUNI NON CASUALI
"Madre natura mi ha dato qualcosa in più. Ma gli infortuni non sono casuali. Al 90% sono io che cerco qualcosa di più in me stesso. Mangio 4-5 volte al giorno. Già c'è lo stress del campo, se ci aggiungiamo anche quello alimentare, diventa dura".
La nutrizione e il recupero può dare qualcosa in più complessivamente. Devi stare sempre il meglio possibile, la nutrizione è un punto fondamentale. Se non sei preciso non riesci a giocare come vorresti. Non ho mai avuto cali importanti".
TATTOO E SPORT
Il tatuaggio del leone? E' solitario, un po' come me. Ma è presente, quando serve c'è. Non molla mai, è uno che lotta quando serve. Mi piacciono i leoni, sono i miei animali".
"A padel sono una pippa. Alla fine del campionato, quando sono in vacanza, corro sempre. Non mi fermo mai: mezz'ora, 6-7 chilometri, una bella sudata.Ti alzi la mattina e corri, è la cosa più bella.
Poi bevicchio un pochino, vino e birra. Quindi è uno scarica-pensiero la corsa. Se ho un jolly e posso mangiare l'amatriciana, la mangio. Se devo mangiarne un kg, la mangio".
Arrivato tra indifferenza e contestazioni anche per via dell'età, Acerbi ha risposto come fanno i campioni, sul campo, e oggi nessuno ha nulla da ridire.
