"La Juve mi chiamò mentre stavo andando all'Inter": Fagioli parla da leader e ripercorre 2 momenti chiave della sua carriera

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"La Juve mi chiamò mentre stavo andando all'Inter": Fagioli parla da leader e ripercorre 2 momenti chiave della sua carriera

A parlare sul canale Twitch della Juve dopo l'agrodolce pareggio con l'Atalanta si presenta Fagioli, che ormai parla da veterano e da leader.

Dopo aver analizzato il 3-3 di ieri e la situazione dopo il brutale -15 inflitto 2 giorni prima, l'azzurrino ha poi speso belle parole per i compagni Di Maria e Danilo ed é tornato sul gol di Lecce, importante per sé stesso e per la squadra.

RAMMARICO

"C'è rammarico per non averla vinta, il primo tempo era finito 2-1, peccato per i primi cinque minuti del secondo tempo ma ci siamo ripresi bene ed è un gran segnale della squadra".

LA PENALIZZAZIONE

"Ci è dispiaciuto per i 15 punti, non ce lo aspettavamo. Ma non possiamo farci niente, dobbiamo solo scendere in campo e cercare di arrivare in zona Champions". "Il presidente e gli altri dirigenti combatteranno per questi 15 punti, per toglierli tutti. Ci hanno anche detto di stare tranquilli e metterci ancora più passione per questa maglia".

IL GOL DI LECCE

"Un'emozione fantastica, super. Vedevo la palla che non entrava, poi mi sono liberato. Quella è stata la settimana perfetta, poi ho giocato in Champions con il PSG, poi con l'Inter e ho segnato ancora: è stato bellissimo, lo sogni fin da bambino". "Erano mesi che non giocavo tanto, ci sono campioni alla Juve. Lì è stata una liberazione, sia per me che per la squadra, dovevamo confermarci dopo la vittoria con il Torino". Era un gol difficile ma anche da piccolo ne avevo fatti diversi così...".

LA CHIAMATA

"Ero a Piacenza, il Piacenza fallì e mi chiamò la Cremonese. Ero vicino a casa e sono andato lì. In quel periodo stavo facendo il provino all’Inter, stavo andando lì ma mi chiamò la Juve, con Gigi Milani, e ho scelto la Juve fin da subito"

I RIFERIMENTI

"Danilo é un riferimento per me e per tutti, ha carisma, aiuta tutti anche nei momenti di difficoltà. Mi ha sempre sostenuto fin dai tempi di Pirlo, lo ammiro tanto come persona e come giocatore".

"Di Maria é un fenomeno, di un'altra categoria. Quando lo vedi è solo un piacere, io non vedo l'ora di dargli la palla. Fuori dal campo è una persona fantastica, normale, ride e scherza... Sono contentissimo che abbia vinto il Mondiale".

"Next Gen positiva, Juve più avanti delle altre": Benitez loda il modello bianconero e analizza la sfida col suo Napoli

Ospite d'onore del convegno sulla seconde squadra all'Allianz Stadium, Rafa Benitez ha parlato del settore giovanile della Juve, prima società a dotarsi di una seconda squadra in linea con lo standard europeo, senza trascurare la prima, impegnata nella difficile rincorsa al Napoli.

STRUTTURA DELLA SOCIETA

" Quando ero nelle giovenili del Real un infortunio mi ha rallentato, sono andato in prestito ed era tutto diverso, ho perso la struttura della società. Poi entro nel settore giovanile come allenatore, ho sentito questo con un ruolo diverso.

I calciatori di livello hanno un valore per la società, andavano in Liga prima in prestito e poi comprati. Come calciatore vuoi rimanere nella struttura della società perché altrove altrimenti si perdono".

MODELLO JUVE

"Con questa Next Gen i giocatori vogliono continuare nella stessa società, hanno più possibilità di arrivare in Serie A o nella Liga. E’ molto positivo per i giovani e per il livello del calcio in generale".

SPAGNA E INGHILTERRA

In Inghilterra adesso hanno fatto l’Under 23 per i giocatori giovani e gli infortunati che devono ritrovare la forma. Non penso che questo sia il modello. Per un giocatore fare troppi cambi è difficile».  "Il modello spagnolo va abbastanza bene, il livello è più alto e i giocatori hanno le strutture per lavorare. Il livello Under 19 non va bene, è troppo basso.

Se parliamo dell’idea, la seconda squadra è molto interessante. Real e Juventus ok, le altre hanno bisogno di tempo. Come farlo? Cosa vostra (ride ndr). L’altro giorno guardavo una foto del Castilla (la seconda squadra del Real, ndr), il 90% ha giocato nella Liga e molti nel Real".

LOTTA SCUDETTO

"Vedo il Napoli favorito per gioco e mentalità. La Juve lotta sempre fino alla fine. Non conosco i dettagli della squadra e dunque non ne posso parlare con cognizione. Ma la Juventus è una società fortissima, con un bravissimo allenatore. Faranno bene"

"Non lo facciamo per la Nazionale!": Agnelli rilancia il progetto Next Gen, e svela i piani della Juve per i giovani

Ai microfoni della Gazzetta dello Sport è intervenuto il presidente bianconero Andrea Agnelli, che ha parlato del progetto della 'Seconda squadra', un'innovazione che in Italia è stata introdotta proprio dalla sua Juventus negli scorsi anni:

“Se noi pensiamo ad una società come la Juventus, guardate nella storia quanti calciatori sono saliti dal settore giovanile alla prima squadra. Non è una onlus, non lo fa per le Nazionali!

"L’Italia ha circa 450 prestiti, l’Inghilterra ne ha circa 150, gli altri paesi 20-30. È un fatto oggettivo. Con le seconde squadre i migliori si tengono, migliorano e arrivano. Bisogna anche creare delle condizioni."

"Partecipiamo alle Assemblee di Lega Pro e non abbiamo il diritto di voto. Una seconda squadra può rischiare la retrocessione, può succedere: e se succede i giocatori dove li mettiamo? La seconda squadra permette di ridurre i costi della prima squadra. Il vantaggio economico ce l’ho”.

Il Presidente bianconero ha ribadito l'importanza di un progetto lungimirante che parta dalle Giovanili e prosegua con un altro step intermedio, come quello della 2° Squadra (la Next Gen) dove i giovani bianconeri possono continuare a crescere e rimanere a contatto con il mondo Juve da vicino.

AutoreNorman IngrassiaFonteIl Bianconero
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