"Mette in dubbio la professionalità di Chiné": i retroscena su passaportopoli evidenziano l'accanimento contro la Juventus

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"Mette in dubbio la professionalità di Chiné": i retroscena su passaportopoli evidenziano l'accanimento contro la Juventus

Il grande 'nemico' della Juventus ha un nome e cognome, Giuseppe Chiné, che ha portato la squadra di Allegri ad essere penalizzata di 15 punti e si prepara ad una nuova richiesta pesante in vista della vicenda stipendi.

Una pagina twitter molto nota, Daily Football, però, porta a galla una vicenda che potrebbe evidenziare la differenza di trattamento avuta nei confronti della Juve rispetto a quanto fatto con altri club di Serie A nella vicenda Passapartopoli.

Le indagini, partite da due giocatori dell'Udinese fermati alla frontiera polacca in possesso di passaporti falsi, si allarga e si scopre un vero e proprio "sistema". Qua provato! Non intuito! E si arrivò così anche alla patente falsa. Nelle indagini fu scoperto che la patente del giocatore era contraffatta. Ma attenzione, adesso arriva l'elemento della storia, secondo noi, più importante. La patente era stata rubata dalla motorizzazione di Latina (tenete bene a mente la città).

E Chiné c'entra perché era il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Latina, come sottolineato dalla pagina Daily Football, che allega anche le prove.

Grazie a questo processo, oltretutto, ci fu tutto il tempo di cambiare la regola e quindi, di conseguenza, la regola che ne avrebbe decretato penalizzazioni a livello sportivo, fino alla retrocessione, venne abolita in tempo per i processi.

Adesso, invece, si fa la corsa per dare la maggior penalizzazione possibile alla Juventus, anziché magari fermarsi a ragionare e, eventualmente, stabilire una legge che valga per il futuro anziché colpire solo una società.

AutoreArmando ArenielloFonteTwitter
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