La Juventus ha chiuso stanotte la propria tournée negli Stati Uniti, e con essa anche il primo ciclo di amichevoli pre-campionato che dovevano servire ai Bianconeri per prepararsi al meglio in vista di una nuova stagione.
La vittoria contro il Real Madrid da un lato dà morale e fiducia (battere i 'Blancos' è sempre una soddisfazione, come sottolineato anche da Szczesny) ma dall'altro ha evidenziato alcune lacune ormai croniche.
La redazione di Tribuna.com vi offre una breve analisi del match vinto 3-1 dai Bianconeri, indicando anche quegli aspetti negativi su cui bisogna lavorare:
Velocità e verticalità
Cominciamo con gli aspetti positivi, perchè in fin dei conti stiamo parlando di una vittoria: in queste settimane di allenamenti e partite tra Continassa e California, Massimiliano Allegri ha insistito molto su una manovra veloce e verticale.
L'obiettivo principale è quello trasmettere velocemente la palla dal centro agli esterni, o dai centrocampisti agli attaccanti: questo è apparso evidente in occasione del 1° gol, che dopo meno di 1 minuto ha visto alcuni scambi rapidi, palla a terra, che hanno liberato al tiro McKennie e consentito il tapin di Kean.
Gli scambi che portano al gol
Qualità tra le linee
Discorso strettamente legato è quello della 'qualità tra le linee', chiesto fortemente da Allegri (l'anno scorso toccava a Di Maria, in queste prime uscite si è messo in mostra Chiesa soprattutto).
Ieri l'italiano è stato protagonista con l'azione che ha portato al 2° gol, trovando il passaggio filtrante illuminante che ha aperto la difesa del Real: autostrada aperta per McKennie, che a sua volta è bravo a metterla a rimorchio per Weah.
Chiesa e McKennie confezionano il raddoppio
La 'solita' brutta abitudine
Infine veniamo anche alle note dolenti, dato che dopo i primi 2 gol segnati in meno di 20', la squadra poi ha commesso un errore ormai ben noto ai tifosi e riscontrabile in OGNI partita: la tendenza ad abbassare il proprio baricentro.
Dopo le 2 reti, infatti, il Real Madrid è salito in cattedra e solamente uno strepitoso Szczesny ha evitato la rimonta (i numeri parlano chiaro, con un possesso palla stradominato dagli spagnoli e tantissime occasioni create).
Fino al gol di Vlahovic al 95esimo che ha messo il punto definitivo al match con il 3-1 finale, di fatto, la Juventus ha passato l'intera ripresa a difendersi e senza riuscire a ripartire o a trovare quei guizzi dei primi minuti: la 'solita' tendenza pericolosa, che ha già portato lo scorso anno a perdere tanti punti per strada.
Le statistiche finali sono emblematiche