Toccanti dichiarazioni, quelle di Nicolò Fagioli. Il centrocampista della Juventus, ha recentemente preso parte al secondo incontro in merito al percorso di riabilitazione dopo una squalifica per scommesse.
L'evento si è svolto nel suggestivo contesto del cinema comunale di Candove mentre Tuttosport riporta le parole del classe 2001:
''Cosa mi ha spinto a scommettere tanti soldi? Da una parte avevo tanto tempo libero e la noia mi ha portato a giocare. Credo che alla fine questa sia stata la causa principale, ma poi è diventata una malattia. Ora non posso dire di esserne già uscito, il percorso non si conclude in 5 mesi.
Sicuramente è stato un periodo molto difficile ma mi sto adoperando per uscirne del tutto. Un anno fa è stato il periodo più difficile perché avevo dei problemi causati del gioco. In quei casi diventa complesso gestire tutto da solo e a quel punto ho capito che dovevo chiedere aiuto. Se le scommesse influivano negativamente sul mio lavoro? Credo di si, non mi allenavo al 100% e quindi in partita non potevo dare tutto''.
Il discorso di Fagioli offre una visione chiara sulla complessa natura della dipendenza dal gioco d'azzardo e sui suoi effetti devastanti sulla vita personale e professionale.
Il centrocampista resterà fuori dal campo per molto tempo, l'assenza inoltre quasi certa dall'Europeo è un altro colpo difficile da digerire.