Sono dichiarazioni che lasciano davvero di stucco quelle rilasciate dall'ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ai microfoni di Televomero, nel corso della trasmissione Il Bello del calcio. Nel mirino è finita la Juventus, vista quasi come una sorta di ossessione.
"A Napoli la città e la squadra sono un’unica cosa. Quindi a Napoli essere tifoso di un’altra squadra non è un delitto e non bisogna eccedere, ma è un qualcosa di che ti fa mettere in anti-tesi anche con la città. Rischi di diventare l’anti-napoletano.
C’è una discriminante sociale? Non può esistere che a Napoli uno sia tifoso della Juve. Quindi è un problema da curare, che gestisci come dallo psicologo, dall’antropologo, vai in psicoanalisi. Infatti il sindaco Manfredi ha incominciato una fase di rieducazione e va in giro con la sciarpa del Napoli ogni tanto. Lo fa un po’ apposta, ma magari tra qualche anno lo si rieduca".
Dichiarazioni che sicuramente faranno discutere perché non si capisce come si possa dire una cosa del genere, asserendo che chi tifa Juve dovrebbe andare in psicanalisi. Siamo all'assurdo e, soprattutto, sono parole che sanno di incoerenza.
De Magistris, infatti, solo qualche anno fa ammise di essere stato tifoso dell'Inter fino ai 12-13 anni, ereditando questa passione dal padre. Quindi il padre era in antitesi con la città? Sono discorsi abbastanza medievali, ognuno deve essere libero di tifare la squadra che vuole senza alcun timore.
